Oggi voglio mostrarvi un libro che narra una problematica di
stretta e drammatica attualità, di cui è oggettivamente "difficile"
parlare: la traversata dei profughi che fuggono dalle loro terre a mezzo
di improvvisati barconi in cerca di una nuova speranza di vita, e che
purtroppo spesso si tramutano in disastrosi naufragi, in cui molti di
loro perdono la vita.
Forse proprio per questo l'autrice, Paola Formica, ha scelto il "silenzio" delle parole per dare spazio alla capacità
narrativa delle immagini. Per raccontare la realtà oggettiva, fisica ed
emotiva di certe vicende, al di là dei pareri, delle opinioni, delle
soggettive interpretazioni. Ecco allora che alcuni elementi corporei
assumono particolare rilievo, si animano di spirito narrativo, sembrano
quasi guizzare e muoversi all'interno delle pagine dell'albo illustrato.
Quelle pupille nere, che sembrano smarrirsi assediate dal
bianco dilagante, quei piedi che si muovono rapidi in punta sulle sabbie
lasciando impronte, il buio della traversata, i colori caldi e accesi
delle tavole che si alternano cromaticamente tra loro; tanti piccoli
silenti dettagli che imprimono vigore emotivo al racconto.
Che nel caso
in questione lasciano intravedere un lieto fine, la riuscita della
traversata, la presunta accoglienza suggellata da quella conchiglia in
cui sembra divenire possibile udire la voce del viaggio, soprattutto la
voce dell'altro. Quello che viene da un lontano sempre più vicino.
"Orizzonti" è un silent book che non lascia indifferenti. E dopo averlo
preso per mano e sfogliato, si resta impastati di quella sabbia, di
quel mare, di quelle sensazioni in gola, che solo un'orizzonte ignoto,
carico di poche speranze e tante paura può lasciare. Perché l'orizzonte è
uno stato dell'animo; sulla base del proprio vissuto e del proprio
cammino, ognuno si cuce addosso il suo.
Orizzonti - Paola Formica - Carthusia
Finalista al "Silent Book Contest 2014"
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