mercoledì 28 ottobre 2020

Atlantis

 


Questo bel libro è passato quasi inosservato, probabilmente per il fatto di essere uscito nei giorni immediatamente precedenti al lockdown. Giunto nelle librerie ad inizio marzo, pochi giorni prima del blocco totale delle attività, li è poi rimasto, nel buio degli scaffali per oltre un mese, con i vari librai intenti ad ingegnarsi su come riorganizzare le proprie attività in vista della ripresa. Nel marasma delle uscite cadenzate alla riapertura, ha finito per perdersi, cadendo nel dimenticatoio.


"Atlantis" di Andrea Micalone, edito da Piemme, è un romanzo distopico ricco di avventura, dal ritmo serrato e avvincente, dalla scrittura estremamente godibile. E non manca il colpo di scena finale. Racconta uno scenario futuristico (futuribile?) chissà ...) che, per una serie di inattese quanto imprevedibili coincidenze, proietta i giovani protagonisti in una situazione simile a quella vissuta dai nostri ragazzi nei mesi precedenti (distanziamento sociale, pareti in plexiglass, comunicazioni virtuali, assenza totale di contatti fisici). 


Da buon romanzo distopico che strizza l'occhio alla fantascienza, il plot narrativo stimola il lettore a lanciarsi in riflessioni sui sistemi di gestione del potere, di controllo del pensiero, sullo spazio sociale, individuale, vitale del singolo.


Tra i tanti aspetti, ho particolarmente apprezzato il processo di alfabetizzazione emotiva che investe i giovani protagonisti, intenti a interrogarsi sula loro relazionalità fatta di sguardi a distanza ed oleogrammi, quel desiderio di conoscersi, avvicinarsi sull'onda di pensieri ignoti, apparentemente indecifrabili, che a poco a poco si fanno strada. Cosa sono queste emozioni che vivo? Perché le provo? Sono davvero sbagliate? Devo capire, conoscere, comprendere, le devo provare.


In tal senso, Atlantis, per dirla con Kurt Cobain, "smells like teen spirit", sa di spirito adolescente. L'adolescenza è quell'età in cui l'evoluzione degli orizzonti mentali va di pari passo con la scoperta del corpo, in un bisogno di fisicità, di contatto, di sguardi, turbamenti, che nella nostra relazionalità moderna vien sempre più a mancare. Con risultati spesso disarmanti.

"Atlantis" - Andrea Micalone - Edizioni Piemme - Il battello a vapore

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