Conchiglia
Memoria minerale di animale
fluttuata lentamente
sul liquido silenzio del fondale.
E trascinata via dalla corrente
in tumultuose erranze
migrante per azzurre lontananze.
Per chi all'orecchio adesso ti avvicina -
raccolta sulla sabbia una mattina -
hai solo una canzone da cantare:
la nostalgia del mare.
La poesia è minerale.
Sedimenta nell'inconscio, stratifica nella memoria, fino a
quando qualcosa o qualcuno non inizia a smuoverla.
La poesia è animale.
Felina e sinuosa si nutre nelle oscurità dell'anima, dove
istintiva alberga, e rapida si dilegua.
La poesia è personale.
Viaggi e percorsi emotivi disegnano mappe interiori. Siamo
storie nelle geografie.
La poesia è naturale.
Sgorga come nasce, e tale soffia, incessante.
Di queste e altre qualità trabocca la poesia di Alessandra
Berardi Arrigoni. Una voce increspata, carica di riverberi e ricca di odori,
canta l'alternanza degli elementi naturali che ci circondano, talvolta
sovrastano, più spesso ci interrogano e coinvolgono; esortandoci ad una
contemplazione assorta e prospettica, persino magica, della nostra esistenza.
In questa tela onirica si innesta, in modo superbo,
l'acquerello di Marina Marcolin. Il suo tratto poetico ha la dinamicità
circolare del vortice che invita al raccoglimento interiore, mentre fuori, il
mondo delle parole, sibila i suoi tumulti; in quelle tinte tenui, ai limiti del
monocromatico, sembra celarsi il mistero di un pennello intriso della polvere
di roccia, immerso nelle onde del mare. Quando l'acqua si asciuga, della vita
resta il sale.
"Come ogni isola io non so stare
senza l'abbraccio fra terra e mare."
"Poesie naturali" - Alessandra Berardi Arrigoni, Marina Marcolin - Topipittori
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