Uno ti dice buon viaggio
quando ti vede andar via
pronto per un lungo cammino
per stare solo
per vedere cose e posti
e persone che non avevi mai visto
per scoprire tesori che ancora non sai.
Tu dici grazie e poi parti
e non ci pensi più
perché pensi soltanto al tuo viaggio
che sta per cominciare
ed è la cosa più importante di tutte.
O almeno così sembra.
Ma quand'è che un viaggio è buono?
Sono tavole eteree che si perdono negli spazi sconfinati inseguendo dubbi esistenziali. Scorci che aprono squarci amletici, pieni di interrogativi. Sono cieli e mari, ai confini del sogno. Sfoglio l'albo e dileguo i miei sguardi nei carteggi di blu e azzurro, e intuisco, nella contemplazione smarrita e incantata del mondo, il senso autentico di un buon viaggio.
"Capii che era un punto al limite del continente, sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte", cantava Francesco Guccini.
"Naufragio senza spettatore, né Dio né Uomo", commentava Cesare Luporini, a proposito dell'Infinito leopardiano.
La vita è un viaggio, noi siamo in transito, verso mete vaghe che immaginiamo, mentre facciamo altro.
"Capii che era un punto al limite del continente, sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte", cantava Francesco Guccini.
"Naufragio senza spettatore, né Dio né Uomo", commentava Cesare Luporini, a proposito dell'Infinito leopardiano.
Pochi mesi prima, Beatrice Masini e Gianni De Conno, conseguono il Premio Rodari 2016, nella sezione Fiabe e Filastrocche, con "Il viaggio della Regina"; una bellissima fiaba sul viaggio metaforico che intraprendono i genitori ammalati di cancro; un viaggio sospeso, carico di speranze e paure, ricco di insidie e difficoltà; un viaggio da cui alcuni, purtroppo, loro malgrado, non faranno più ritorno.
A fine agosto del 2017, improvvisamente, viene a mancare Gianni De Conno. Carthusia pubblica un nuovo albo, con le tavole inedite dell'artista; i suoi ultimi sguardi, sulla vita e sul mondo, un prezioso inestimabile lascito. A tessere le fila della narrazione è ancora una volta lei, Beatrice Masini. Io mi immagino Beatrice come una bambina che corre a piedi scalzi sull'erba, tendendo fili di parole; come aquiloni, i disegni di Gianni svolazzano liberi al vento, lassù, nelle celesti praterie.
A voi tutti, auguri di buon viaggio.
Il buon viaggio - Beatrice Masini, Gianni De Conno - Carthusia
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