lunedì 16 gennaio 2017

Anna ritrova i suoi sogni


 "C'era una volta Anna, una bambina che aveva perso i suoi sogni. Vagava nel bosco, da sola. Ma un vecchio saggio e gentile la trovò e la portò in una casa speciale. E li Anna non fu più sola, e piano piano ritrovo il desiderio di sognare..."


Ancora Carthusia, ancora situazioni che hanno "bisogno di una storia". Ancora Beatrice Masini, stavolta accompagnata dalle illustrazioni di Daniela Villa, per una storia realizzata in collaborazione con il CAF (Centro di Aiuto al bambino maltrattato e alla Famiglia in crisi di Milano) per parlare in modo delicato e poetico di maltrattamento con i bambini. 



Perché "una fiaba può raccontare cose importanti e difficili con parole leggere. Può aiutare grandi e bambini a parlare".

 

Certo, ci vuole una grande sensibilità. Beatrice Masini, ormai lo sappiamo, ce l'ha. Sia lei che Daniela Villa siano state seguite e sostenute nella loro opera dalla consulenza degli operatori del CAF (clinici, psicoterapeuti, pedagogisti…), tanto e tale è delicata la situazione che fa da sfondo alla storia. 

 
Evidenzio un passo, tra i tanti, che mi è rimasto impresso.

Una mattina a colazione Julia disse:
"Questa notte ho sognato che avevo le ali e volavo".
"Come un angelo?" le chiede Victor, agitando le braccia come se fossero ali.
"Proprio così" disse Julia. "Guardavo il mondo dall'alto; era tutto molto piccolo, bello, speciale".
Anna si alzò da tavola e corse fuori piangendo.
Julia la seguì. "Che cos'hai, piccola?" le chiese, asciugandole le lacrime.
"Io non faccio mai nemmeno un sogno" disse Anna.
"Di notte vedo come un buco nero. Io corro corro e alla fine ci cado dentro. Non ho i sogni. Non sono capace di sognare".
Julia la strinse a sé e disse: "A volte i sogni si perdono Anna. Ma con tanta pazienza si può imparare a sognare ancora. Si possono avere i desideri. Come desiderare di volare".
"Tu mi aiuterai?" le chiese Anna.
"Ma certo" disse Julia. "Farò tutto quello che posso".


Certo che quella prima fatidica inquadratura, di Anna "perduta" che vaga nel "bosco", scenario che, dai tempi di Dante è sinonimo di smarrimento, è più eloquente di qualsiasi spiegazione. Il resto è un invito a leggere qualcosa di importante e potente che non mi è facile descrivere a parole. 


Anna ritrova i suoi sogni è "la fiaba di Anna, di Jonas, Lucas, Victor, Maria e Lucilla è dedicata ai bambini in difficoltà che hanno bisogno di un luogo dove trovare accoglienza e protezione; è dedicata agli adulti che vogliono aiutarli a ritrovare la serenità dall’infanzia, è dedicata ai compagni di scuola, perché possano comprendere lo smarrimento di chi ha una storia complicata."

"Anna ritrova i suoi sogni" - Beatrice Masini, Daniela Villa - Carthusia


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