"Se la luna avrà i tuoi occhi
allora il mare si alzerà a guardarla
piangendo lacrime di stelle".
allora il mare si alzerà a guardarla
piangendo lacrime di stelle".
(Anonimo)
Il mare e la luna, quante volte si incontrano sulla linea del nostro orizzonte, arrivando a sfiorarsi, a lambirsi.
Il mare e la luna segnano lo spartiacque tra sogno e realtà, storia e
favola, di un bellissimo libro, scritto da Isabella Paglia e illustrato
da Sonia Maria Luce Possentini, edito da Camelozampa.
Chiudiamo un attimo gli occhi, e lasciamoci trasportare dal flusso ondoso della narrazione:
"... Quando i passi dei vecchi del villaggio si fecero pesanti di
silenzio e le famiglie partirono senza fare ritorno, fu allora che
Youssef e Maryam videro per la prima volta il mare...".
"..Aveva il ritmo della ninna nanna, e quel giorno li separò per sempre..."
Riapriamo gli occhi. Youssef disegna sul muro di calce bianca della
propria casa una grande caravella "con vele enormi che si gonfiavano
alla brezza del mare, prendendo il volo".
Perché la caravella, "è
la nave delle scoperte. Me l'hanno raccontato a scuola. E io voglio
scoprire dove si trova ora, la mia amica Maryam". Così risponde Youssef
alla madre che gli chiede le ragioni di quel disegno.
Youssef
saluta la sua amica che vede allontanarsi a bordo di un barcone, in
braccio alla mamma. Tiene in mano una ciabattina che Maryam ha perso
sulla sabbia.
E' l'unica cosa che gli resta di lei, e lui gliela
riporterà. Sulla "splendida caravella a vele spiegate che aveva
disegnato, e che presto si alzerà in volo. Perché porta dentro il suo
sogno".
Chiudiamo un'altra volta gli occhi.
"Le bombe
però, presero a morsi le case e le speranze di chi era rimasto. Anche la
casa bianca di Youssef crollò, assieme alla sua caravella. Non c'erano
più muri per disegnare un'altro veliero."
Riapriamoli.
Intorno non è rimasto niente. "I buchi neri delle guerre dei grandi" ingoiano tutto.
Restano i sogni dei bambini, "appesi tra cielo, terra e mare".
E se nella terra intorno non è rimasto in piedi nulla, non resta altro
che alzare gli occhi al cielo. In cielo c'è lei, la luna.
Youssef alza le braccia alla luna, e gli chiede le ali per raggiungere Maryam.
"I sogni dei bambini trovano sempre un modo per sopravvivere".
Fu così che, nel cuore della notte, la luna prese nelle sue braccia
Youssef, e come una grande caravella navigò in cielo, sorvolando le
colline e il mare. Quando "la ciabattina di Maryam divenne d'argento e
sgusciò dalle mani del bambino, cadendo dentro l'acqua d'inchiostro che
si riempì di luce".
La notte non sapeva più di sale, intorno il profumo degli aranci in fiore. Youssef si tuffò.
"I due bambini si abbracciarono, di nuovo insieme. Per sempre".
Così, come dovrebbe finire qualunque storia che azzera quelle diversità prese a pretesto per scatenare le guerre.
Questo è l'inchiostro di Isabella Paglia. Poi ci sono le matite
oniriche di Sonia M.L. Possentini che illustrano la storia ai confini
del sogno. Un'aurora di blu che allaga la scena legando mare e cielo, e
screziature di bianco luce là dove la narrazione impone di squarciare il
nero delle tenebre. Un boreale sinfonico di visioni e pulviscoli di
stelle, con punte di colore là dove serve, tra gli aranci e le foglie, o
su una ciabattina che funge da testimone.
Questo libro è una
dedica a tutti coloro che non hanno smarrito la voglia di sognare, e a
tutti coloro che hanno ancora la forza di commuoversi. Pura poesia.
"Il sogno di Youssef" - Isabella Paglia, Sonia Maria Luce Possentini
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