"Ma ciò che lo impressionò furono le ampie vetrate che consentivano di spaziare a trecentosessanta gradi, fin dove lo sguardo poteva giungere. Restò a bocca aperta e sgranò gli occhi per la sorpresa, ammutolito da quanto accadeva la fuori.
L'oceano era in burrasca. Le creste bianche delle onde correvano veloci sulla distesa d'acqua come vascelli pirati lanciati all'arrembaggio, prima di spezzarsi con furia contro la scogliera. Il fragore dell'impatto era così tremendo da coprire, a tratti, il rimbombo dei tuoni, mentre lampi improvvisi saettavano nella matassanera delle nuvole. Nuvole che si aggrovigliavano le une sulle altre sotto l'infuriare del vento sferzante che ululava spaventoso come un branco di lupi affamati.
-Neanche i videogiochi arrivano a questi livelli, - bisbigliò intimorito, mentre le gocce di pioggia scivolavano sulla superficie dei vetri, simili a graffi disegnati da una mano invisibile. Solo allora si accorse di tremare. Aveva la pelle d'oca."
Un faro abbandonato, un binocolo, un cane randagio
di nome e di fatto che non vede l'ora di farsi addomesticare. Una bella
amicizia nata per caso durante le vacanze, un mistero da svelare.
Giocare ai detective... il gioco più antico del mondo trasformerà una
vacanza noiosa in una estate indimenticabile. Computer, internet,
videogames, saranno solo un lontano ricordo.
"Il mistero del faro" - Riccardo Davico - Einaudi Ragazzi (Collana Storie & Rime)
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