venerdì 7 luglio 2017

Il viaggio della Regina



"Alle mamme e ai papà in viaggio
e ai loro bambini
che li aspettano al ritorno
".



Ogni tanto sento l'esigenza di prendere in mano un Carthusia, forse per ricordarmi che, anche quando tutto intorno sembra scorrere liscio, altrove ci sono situazioni che "hanno bisogno di una storia".



Sono due mesi che giro intorno a questo libro, cercando "le parole giuste" da spendere per presentarlo, senza peraltro riuscirci; forse perché la mia "Regina", da quel fatidico viaggio descritto in questo libro, non ha fatto più ritorno.


Per ogni bambino, la propria madre (e più in senso lato i propri genitori) rappresenta un nido d'amore, il raggio di sole che dirada le proprie paure; non ultimo, e non meno importante, la risoluzione ad ogni loro problema, piccolo o grande che sia. Qualunque cosa accada, ci saranno sempre la mamma (e il papà).





Ma che succede se è proprio la mamma (o il papà) ad avere un grande problema, e ad avere bisogno d'aiuto? Un perfetto quanto delicato equilibrio naturale e familiare, rischia di entrare in corto circuito. Diventa difficile trovare le parole giuste per parlarne, tranquillizzare i propri piccoli, provare a rasserenarli circa le assenze, anche prolungate, cui un genitore deve sottoporsi, per affrontare il proprio fatidico viaggio cui la vita l'ha destinato.

 


"Il viaggio della Regina", scritto da Beatrice Masini, illustrato da Gianni De Conno, ed edito da Carthusia, è una fiaba moderna e metaforica che descrive il fatidico viaggio di una "Regina" malata di cancro. Un viaggio che la costringe a lasciare il proprio palazzo con dentro le persone più care che ha al mondo: la coppia di gemelli "Ginestra" e "Amaranto", il suo Re, un insieme di pratiche e riti che tracciano una quotidianità puntualmente stravolta.



Entriamo un attimo nel merito della fiaba.

Un giorno un grande falco nero, recapita un messaggio alla Regina, con su scritto: "Vieni da me". Il Re e la Regina si rivolsero al Savio di Corte, il quale, ascoltata la storia, si fece scuro in volto:
"Non hai scelta. Devi obbedire".
"Il messaggio è da parte del mostro. Ti vuole con sé".
Chi fosse questo mostro e come fosse fatto, nessuno lo sapeva bene. Si sapeva solo che abitava in cima alla montagna, e non tutti coloro che avevano intrapreso quel viaggio poi vi avevano fatto ritorno. E se fosse una leggenda? Ma il Savio che era anziano, aveva vissuto molte ere, sapeva che non era una leggenda: "Se non ci vai, verrà lui a prenderti".

 
 
E qui già sembra prefigurarsi un chiaro riferimento al prendere di petto la malattia, affrontarla, e non lasciarsi andare. Perché se si lascia campo libero al mostro, avrà più probabilità di vincere.
 

La Regina è una donna forte e coraggiosa, e non ha paura di nulla, a parte una cosa: non poter più riabbracciare i suoi amati figli e il suo Re. Ma quel viaggio deve pur farlo, è la Legge che lo impone, e una Regina non può andare contro la legge. Viene per lei il momento più difficile: parlare con i propri figli.



Qui il primo capolavoro di Beatrice Masini:
"E' un viaggio che devo fare da sola. Ho il cuore pieno di sassi, devo andare da qualcuno che se li prenda".
(..)
"Dopo allora sarai più leggera" disse Ginestra, facendole una carezza. "Come un nuvola?"
"Si", rispose la Regina, che in quel momento era solo una mamma. "Così leggera che quando giocheremo a rincorrerci, non mi acchiapperete più".


Il secondo lampo avviene poche righe più sotto:
"Però poi tu torni, vero?", chiese Amaranto sospettoso.
"Io sarò sempre qui con voi". rispose la Regina.
"E poi vi porto nel cuore".
"Ma se hai detto che ci sono i sassi ....", disse Ginestra.
La Regina non poté non sorridere.
"Per voi c'è sempre posto, anche sotto i sassi. Ma se li tolgo di mezzo, resta ancora più posto".



Il viaggio, sapientemente illustrato da Gianni De Conno, oscilla tra l'onirico e l'apocalittico, e mostra questa Regina incamminarsi lentemente attraverso ampi paesaggi innevati, e gelidi. Con alcuni chiari riferimenti al decorso della malattia. Come quando la Regina incontra la vecchietta che non riesce a far legna, e la Regina si spoglia del suo mantello per metteglielo sulle spalle e ripararla dal freddo. Viene spontaneo pensare a quelle fasi della malattia in cui il corpo subisce talvolta profonde trasformazioni. Oppure quando, durante il viaggio, incontra un nido e la mamma uccello che piange perché non riesce a proteggere adeguatamente dal freddo le uova. Così la Regina si taglia i capelli con il coltello per proteggere quelle uova dal freddo. Viene naturale pensare a quelle fasi della malattia in cui l'assunzione di chemioterapici porta alla perdita momentanea dei propri capelli.



Ricco di suggestioni visive l'incontro con il "Mostro" in cima alla montagna, rappresentato da una mano grigia che fuoriesce dalle acque con il dito teso e con l'unghia colpisce la Regina al cuore, ferendola. Quel cuore che la Regina non vuole lasciare al mostro, perché dentro c'è tutta la sua vita, i suoi ricordi più chiari, i figli che giocano, cha cantano e dormono, il Re inginicchiato, un mondo che esplode di colori, profumi e sapori. La Regina perde i sensi, e quando si risveglia, il Mostro è rientrato nelle sue acque, anche se la ferita è ancora aperta. Si sente stanca e spossata, sa che l'attende ancora un lungo cammino.

 
La fiaba termina con un finale aperto, che vede la Regina ancora impegnata in questo lungo viaggio che non sa quando finirà. Nel precederla sulla via del ritorno, ha mandato un messaggio al suo Regno, portato da un uccello azzurro grande, e da cinque uccellini piccoli:
"La strada è lunga,
e io sono stanca, molto stanca.
Ma sto camminando,
non mi fermo.
Piano piano, un po' alla volta,
torno da voi
".

Un cenno doveroso sulla modalità di stesura di questo libro.

"Il viaggio della Regina" è stato scritto con la collaborazione dell'AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ed è frutto di un lavoro di equipe formato dagli autori del libro con l'ausilio di psicologi, medici, genitori malati oncologici, che hanno potuto offrire la loro preziosa testimonianza diretta. Da questo intenso e condiviso materiale umano, la scrittrice Beatrice Masini ne ha ricavato una fiaba, che è stata testata con gli alunni di alcune scuole primarie attraverso letture ad alta voce, e a cui è stato chiesto di disegnare ciò che li aveva più colpiti. Da questi lavori ha tratto poi spunto lo stesso Gianni De Conno nell'illustrare la storia, arricchendola con il suo tocco visionario.



"Il viaggio della Regina" ha vinto il Premio Gianni Rodari 2016, relativamente alla sezione "Fiabe e Filastrocche".

"Il viaggio della Regina" - Beatrice Masini, Gianni De Conno - Carthusia

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