martedì 17 novembre 2020

Mustang


 Ci sono vari tipi di libertà.

Per un mustang, libertà vuol dire scalpitare e correre al vento, senza dover passare le sue giornate in un recinto.

Per una ragazza indiana può significare abbandonare la sua famiglia e il proprio villaggio, pur di non sposare un uomo che non ama.

Per un ragazzo di colore nel Texas della metà del XIX secolo vuol dire fuggire a rischio della propria vita per inseguire il sogno di una vita normale, senza frustate né catene, senza il terrore di esser sradicato dalle proprie radici e separato con violenza dalla propria famiglia, per essere venduto o acquistato, dal padrone di turno.

Per un ragazzo bianco, che tutto sommato, visti i tempi che corrono, potrebbe anche considerarsi un privilegiato, vuol dire reclamare il diritto di conoscere la verità, anche se scomoda, e sapere perché è stato ingannato e abbandonato dai suoi genitori. 

Libertà implica anche che un ragazzo bianco, un ragazzo nero e una ragazza comanche possano salvarsi la vita a vicenda, diventare amici, persino allearsi per sovvertire quelle ingiustizie create dalle leggi sbagliate dei grandi.

Nel mondo dei ragazzi c'è quella scintilla di purezza che sarà la nostra ancora di salvezza. 

Nel Texas del 1850 come nel mondo che verrà, la letteratura alimenta la voglia di libertà.

Ovviamente, certe storie, bisogna saperle scrivere in modo avvincente e credibile. Con polso fermo, nervi saldi, e tanto tatto. Perché il lettore raggiunga l'orizzonte entro il quale lo sguardo si perde, lasciando alle spalle soltanto la polvere.

"Mustang" - Marta Palazzesi - Editrice Il Castoro

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