Eric Carle, si sa, è uno dei più apprezzati autori di libri per
l'infanzia, e il suo libro più celebre, "Il piccolo Bruco Mai Sazio" è,
non a caso, un "Must". Uno dei tratti distintivi di questo autore
risiede da un lato nell'uso sapiente e vivido dei colori, dall'altro
nell'utilizzo di alcuni espedienti nell'impaginazione che danno sostegno
alla narrazione. I suoi libri sono spesso pieni di sorprese tra le
pagine, che sembrano animarsi e aprirsi al mondo del lettore che si trova a prendere il libro in mano.
"Papà mi prendi la luna per favore" non fa eccezione, anzi esalta
questa peculiarità narrativa "spaziale" propria dello scrittore.
L'assunto di base è quanto di più semplice possa esistere, e consiste
nell'attitudine e nella volontà di un padre di fare il possibile (e
talvolta l'impossibile) per rendere felice il proprio figlio/a.
Metaforicamente questo viene tradotto nel desiderio, tanto poetico
quanto apparentemente strampalato, di Monica, la bambina protagonista,
di possedere la "Luna", o quantomeno una sua piccola porzione.
Ecco allora che entra in azione la forza narrativa immaginifica di Eric Carle, che crea un libro di rara efficacia e sicuro divertimento. Le pagine si aprono verso l'esterno, e appare questo papà che imbraccia una scala lunga ben 4 tavole; poi il libro si apre verso l'alto e il papà si arrampica con la scala verso la luna. Nel cuore del libro, una pagina lucida e ripiegata in sé stessa si apre e, raddoppiando di dimensione, rivela una fantastica luna. Quindi il libro si apre con la pagina verso il basso nel momento in cui il padre scende dalla scala con il pezzo di luna in mano. Dietro questo apparente collage onirico c'è in realtà una sapiente descrizione fisica degli spazi e delle proporzioni: la scala stretta e dalla lunghezza abnorme indica che la luna è appunto molto lontana, fuori dalla normale portata umana.
Cosa non si è disposti a fare, pur di soddisfare le richieste dei propri figli. La luna è avvertita, e dopo questo libro, sarà costretta a dormire con un occhio solo. Pena la sua integrità.
"Papà mi prendi la luna per favore?" - Eric Carle - Margherita
Ecco allora che entra in azione la forza narrativa immaginifica di Eric Carle, che crea un libro di rara efficacia e sicuro divertimento. Le pagine si aprono verso l'esterno, e appare questo papà che imbraccia una scala lunga ben 4 tavole; poi il libro si apre verso l'alto e il papà si arrampica con la scala verso la luna. Nel cuore del libro, una pagina lucida e ripiegata in sé stessa si apre e, raddoppiando di dimensione, rivela una fantastica luna. Quindi il libro si apre con la pagina verso il basso nel momento in cui il padre scende dalla scala con il pezzo di luna in mano. Dietro questo apparente collage onirico c'è in realtà una sapiente descrizione fisica degli spazi e delle proporzioni: la scala stretta e dalla lunghezza abnorme indica che la luna è appunto molto lontana, fuori dalla normale portata umana.
Cosa non si è disposti a fare, pur di soddisfare le richieste dei propri figli. La luna è avvertita, e dopo questo libro, sarà costretta a dormire con un occhio solo. Pena la sua integrità.
"Papà mi prendi la luna per favore?" - Eric Carle - Margherita
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