domenica 7 febbraio 2016

Casa


 "Dimmi che casa hai e ti dirò chi sei".


Questa sembra essere la sintesi e il succo del lungo e variopinto viaggio orchestrato da Carson Ellis alla scoperta di quell'universo architettonico e abitativo, nonché identitario e affettivo, che siamo soliti chiamare "Casa".
Intanto una rapida annotazione, perché se nella lingua italiana il termine "casa" ingloba tanto la dimensione reale e fisica quanto quella ideale e affettiva, così non è per la lingua inglese, che utilizza due termini specifici: "House" per sottolineare la parte costruttiva, architettonica dell'edificio (the House of Parliament, per fare un esempio), e "Home" con riferimento all'aspetto più intimo e affettivo (tornare a casa, go back home).

 
E' bene allora sottolineare che l'edizione originale del libro di Carson Ellis si intitola appunto "Home", a voler suggerire, nei vari paesaggi storici, geografici e architettonici, tutti sospesi tra il reale e il fantastico, la declinazione dello stato emotivo di un luogo universalmente votato al rifugio e al raccoglimento, a volerne cogliere l'intima essenza di chi vi dimora, andando oltre l'involucro.
Allora non stupisce se si inizia con

"Casa, per qualcuno, è la campagna.
Per qualcun altro è un appartamento.
Casa è la nave, per i marinai. E la capanna per gli indiani."

per arrivare a

"Questa sono io, questa è la mia casa. E casa tua com'è? E tu chi sei"?
 
In mezzo c'è tutto un viaggio, a cielo aperto, tra quattro mura, in una tana, sulla luna o sotto terra, può essere Norvegia, può essere Francia. Le illustrazioni, quelle sono tutte spettacolari, in egual misura.


Carson Ellis - Casa - Emme Edizioni

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